Un racconto che sgorga dalla penna e si posa sulla pagina leggero, come una storia narrata a voce tra amici. Anche se l’autore avverte ancor prima di cominciare: “Ogni riferimento a persone esistenti e a fatti realmente accaduti è puramente casuale”. Eppure, nonostante l’indicazione, l’impressione rimane. Il ricordo del 9 è un breve romanzo dal sapore bucolico e reale che parte però con riferimento che evoca principi esoterici. Già dal titolo: il 9, che nella tradizione Cristiana – ma anche nella mitologia pagana – ha un significato eccezionale, quadrato del numero perfetto, il 3. Nove che troviamo nella Divina Commedia (è il numero dei cerchi dell’inferno e delle sfere del Paradiso), e nella Vita Nova, dove Dante lo identifica con Beatrice. Nove, infine sono le muse protettrici e ispiratrici delle arti. Un effetto suggestivo che viene ribadito nelle prime pagine: la vicenda infatti risale al 9 settembre del 1999 (9/9/99), data palindroma che subito richiama il presagio di un avvenimento storico. Se non per l’umanità, di certo per il protagonista.